martedì 27 ottobre 2009

Comunicare con gli adolescenti: quale codice usare?

Prima parte dell'articolo della dott.ssa Buzzi pubblicato sul portale di benessere4u.
A volte comunicare con i ragazzi è una fatica notevole per un adulto, ma la stessa cosa è vera anche al contrario.
Le difficoltà che manifestano hanno diverse chiavi di lettura. È importante, sopratutto quando ci confrontiamo con dei ragazzi, non soffermarsi mai sulla prima spiegazione, “quella di facciata”, ma riflettere sul messaggio della comunicazione cercando un punto di vista diverso.

Uno stesso messaggio, o una stessa “reazione” possono essere letti ed avere significati diversi a seconda del momento o del contesto in cui vengono espressi.
Proviamo a riflettere: in che modo parliamo ai nostri figli? E loro come si esprimono con noi?

Le cose che diciamo possono essere comprese in modo diverso in base a:

* come vengono dette (tono della voce, umore, stato emotivo....)
* quando vengono dette (mattina appena alzati, al ritorno da scuola, la sera a cena...)
* dove vengono dette ( a tavola, in presenza di altri, in un colloquio a due...)

Forse più che parlare ai nostri figli, dovremmo imparare ad ascoltarli.

Il resto dell'articolo è qui.

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